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Descrizione

Dal manoscritto “Corografia Astigiana scritta tra il 1814 ed il 1816 dallo storico astigiano, avv. Gian Secondo De Canis”.

Per gentile concessione della Biblioteca Consortile Astense, proprietaria dell’ opera.

“Sorse questo picciol villaggio dalle rovine del Contado di Serralunga. Le case che lo compongono sono sparse a traverso dei vicini colli e la borgata più considerevole è il Bricco Barrano ed i Cascinali di Serralunga che gli stanno a levante nel Piano, che ci ricordano ancora il nome e l’ esistenza di Serralunga antica, la quale dava il nome a tutto il Contado.
Premesso quanto sopra ne deriva, che la terra di Cantarana non ha d’altro merito fuorchè la chiesa parrocchiale, la casa di Comunità e l’ abitazione del parroco che si trovano al Nord della collina, tra Villafranca e Ferrere, ed alla destra di un torrente che Cantarana appellasi, il quale avendo la sua origine poco sopra a Ferrere, va poi a perdersi nel canale detto la Traversa qualche miglio al di sotto di Villafranca.
In poca distanza da Cantarana trovasi un’ antica chiesa sotto la denominazione di S.Nazzario o S. Lazzaro, nei di cui contorni, accenna la tradizione, che vi fosse un monastero od una cella di Benedettini, trovansi difatti colà, nel lavorar le terre diversi frantumi e rovine d’edifizi; io non ho trovato alcun documento che mi accerti di questa circostanza; sull’alto poi della collina verso mezzogiorno e nel sito della Cascina detta il Torrazzo, propria del parroco di Tigliole si vedono ancora le rovine dell’Antico Castello di Tuerdo distrutto dagli Astigiani circa il 1275 in odio dei Garretti, i di cui abitanti furono tra sportati nella nuova Villa di S. Damiano; v’è ancora una vecchia chiesa dedicata a S. Gioanni che era forse il titolo della parrocchia di Tuerdo; procedendo di seguito ver qui gioghi aldilà del Bricco Barrano, nel mezzo d’un bosco s’incontrano altresì le rovine della Rocca di Serralunga, chiamata nelle Vecchie Carte "Castrum Vetus" nome che tuttora conservasi in quella di” Castel Vere di queste rovine che sebben giacciono sul territorio di Tigliole, ho voluto ciononostante qui parlarne perché tengono molto da vicino a Cantarana, da i di cui detrimenti ebbe il suo Incominciamento (vedasi la citata di sopra).
Al Nord—Ovest di essa terra sta un antico edifizio situato nel piano verso Villafranca, in antico edifizio che il Palazzaccio s’ appella; era questo un antica residenza de’ Malabaila padroni di quei dintorni e del Contado di Serralunga; essendosi estinta questa Linea, tutto quel retaggio passò a_mani de’ Cacherani d’Osasco che per aver avuto una tale eredità, chiamansi Cacherani-Malabaila, nome, che portò sempre l’ assai conosciuto della repubblica letteraria, il Conte Osasco Cantarana morto nel . . . (‘non scritto')   , a cui l’ astigiana storia sarebbe debitrice di molto, se si fosse fatto un miglior uso delle memorie per esso lui raccolte ad un tale oggetto.
La parrocchiale di Cantarana è dedicata a Santa Dorotea, ed è ammovibile dalla Pievania di Villafranca. Un’ altra chiesuola sul territorio di esso luogo è dedicata a San Rocco, e la piccola borgata di Serralunga tenea un altr’oratorio pure dedicato a S. Dorotea, che anni sono fu trasportato dal canale dè molini detti di Serralunga.
La posizione di Cantarana è infelicissima, un’alta collina le toglie il mezzo giorno, ed è assolutamente dominata dal settentrione, che rende l’aria malsana in riflesso massime alle molteplici paludi che tutte ingombrano la vicina valle ove gracchiano perpetuamente le rane, n’è forse da ciò derivato il nome al vicino villaggio.
La diligenza però del Sig. Strocco agente dei Signori Osasco, molti di questi maretti asciugò, ond’è ch’al di d’oggi molte sparirono e furono cambiate in fertili praterie e campi.
Nella collina vi sono vigneti, che non producono che vino mediocre; il piano è piuttosto fertile in fieni specialmente a cagione dell’umido di quelle valli.
Vi si trovano in quel territorio conchiglie e qualche calcareo.

Gian Secondo De Canis

Cronologia degli eventi

ETA’ CLASSICA: nasce Musanzia, il rio Maggiore è chiamato Cantarana, Probabilemte è costruita la torre del Torrazzo.

Ipoteticamente nasce un villaggio di probabile origine celtica che si chiama Bona (zona Torrazzo) è l’antenato vero di Cantarana. L’attuale Bricco Morra è teatro di una battaglia ricordata fino ad oggi dalla toponomastica locale.

X° SEC.: viene costruita l’antica chiesa di San Donato, si costituisce il Comitato di Serralunga.

XIII° SEC.: viene fondata Villafranca, comincia la decadenza di Musanzia e del Comitato di Serralunga.

1356: per la prima volta i Malabaila vengono citati come signori di Cantarana, comincia a diffondersi il nome che identificherà il comune.

1398: Abellone Malabaila lascia testamento in cui ordina la costruzione di una chiesa dedicata a San Giovanni Battista a Cantarana lascia il castello ai suoi eredi (i cui resti sono stati ritrovati nel 1995 da Marco Ferrero e Angelo Benotto).

1539: il Re di Francia conferma i diritti acquisiti dalla comunità di Cantarana. In questi stessi anni: comincia la piccola glaciazione che provocherà, assieme all’incuria umana, l’impaludamento della valle maggiore. Cantarana è ricordata nella sala delle mappe dei musei Vaticani (Villafranca non è riportata). Viene abbandonato il castello ed il villaggio primitivo a causa dell’impaludamento e viene edificato il Palazzasso e San Giovanni al Torrazzo. La vecchia chiesa di San Giovanni a Cantarana scompare letteralmente.

1663: nasce la parrocchia di Cantarana con primo parroco Don Veglio, Cantarana è sconvolta da eventi bellici.

1695: viene costruita l’attuale chiesa parrocchiale da Antonio Casto (ricco agricoltore di Cantarana) e dedicata a Santa Dorotea.

1702: muore Ninfa Rosa Malabaila contessa di Cantarana, ultima della sua famiglia, passerà tutto per successione ai Cacherano d’Osasco. Muore Antonio Casto annegato in un prato impaludato di Cantarana.

1717: comincia l’opera di bonifica ad opera di Carlo Giovanni Battista  Cacherano Malabaila conte di Cantarana.

1753: viene abbattuta la chiesa di San Sebastiano.

1759: Carlo Giovanni Battista  Cacherano Malabaila finisce di scrivere la storia della sua famiglia è di fatto la prima storia di Cantarana. In questi anni egli stesso scrive la storia di Asti (conservata nell’archivio di stato di Torino) è anche in questo caso la prima.

1769: muore Carlo Giovanni Battista  Cacherano Malabaila.

1786: viene ristrutturata da Ercole Cacherano la chiesa di San Nazario e assume la Conformazione attuale.

1876: è parroco di Cantarana Don Giovanni Soria.

1891: viene abbattuta e ricostruita la chiesa di San Giovanni al Torrazzo.

1892: viene costruita la chiesa della Santissima Trinità.

1894: viene costruita la chiesa di San Pancrazio.

1895: viene costruita la cappella della Consolata.

1898: i conti Cacherano d’Osasco abbandonano i loro possedimenti a Cantarana.

1914: Don Giovanni Soria fa costruire il nuovo Campanile della parrocchia dall’architetto Gallo di Torino è  alto quasi 50 metri, diventa una delle più imponenti torri campanarie della provincia di Asti.

1916: muore Don Giovanni Soria su una carrozza per arresto cardiaco; il popolino parla di omicidio. Diventa parroco don Luigi Cotto.

1926: viene abbattuta per una situazione franosa precedente la antica chiesa di San Donato al Bricco Barrano e viene ricostruita sul lato opposto della strada.

1929: Cantarana è accorpata al comune di Villafranca d’Asti.

1933: Giuseppe Bonaiuto scrive e pubblica la prima storia di Cantarana.

1947: ritorna l’indipendenza comunale, è sindaco Cesare Novara.

1961: è parroco Don Giovanni Rolfo.

1976: nasce la corale “L'Eco delle Colline”.



Descrizione

La storia



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